Come ti sei sentita durante la gara a Candia?
Durante la gara a Candia mi sono sentita bene e in pieno controllo delle mie forze. Sono riuscita a fare tutto quello che mi ero prefissata sia in bici che di corsa. Il nuoto, essendo la disciplina che mi piace meno, aveva come obiettivo principale “sopravvivere” e uscire dall’acqua il prima possibile. Anche quella fase, però, è andata alla grande: sono riuscita a tenere la scia per circa 1000 metri, il che mi ha dato una bella spinta iniziale.
Hai avuto qualche imprevisto durante il triathlon?
L’unico piccolo imprevisto è stato durante la fase di discesa dalla bici alla zona di transizione. Non sono scesa con la massima eleganza, ma per fortuna non ho perso tempo e questo non ha influenzato la mia performance complessiva.
Quanto è importante il benessere psicofisico nella preparazione a un triathlon?
Oltre alla preparazione fisica e muscolare, la componente mentale è fondamentale. Essere concentrati durante la gara e motivati negli allenamenti fa la differenza, soprattutto perché allenarsi tutti i giorni è molto impegnativo. A volte credo che la mente debba essere persino più preparata del fisico. Vincere, però, aiuta tantissimo: per almeno 15 giorni dopo una vittoria, la motivazione negli allenamenti è alle stelle. Ammetto che, prima di ogni gara, mi capita di chiedermi: “Ma chi me lo fa fare?”. Poi però, soprattutto quando la gara va alla grande, non vedo già l’ora di affrontare la prossima.
C’è stato un aspetto del recupero che ti ha colpito particolarmente?
Sì, il giorno dopo la gara mi sentivo sorprendentemente bene, senza particolari segni di stanchezza muscolare. Questo mi ha confermato che la preparazione e l’allenamento sono stati corretti. Ho comunque fatto qualche lavoro leggero per favorire il recupero, ma il fatto di sentirmi così bene è stato molto positivo.
